
Area di sosta attrezzata
“DRAGOMAR” si estende su una superficie di circa 7000 mq situata su una leggera altura di fronte al mare ionio separata dalla strada comunale Marzamemi-Portopalo. Dista 300 metri dalla spiaggia “ Cavettone” e dal porticciolo “Porto Fossa”, 350 metri dalla grotta “Calafarina” e dalla grotta del Fico, 500 metri dalla spiaggia Lido e da Marzamemi , 2 Km da Pachino, 5 Km da Portopalo di Capo Passero e dalla riserva naturale e marina di Vendicari, 18 Km da Noto Barocco ed altri Paesi. L’area è sterrata, tranquilla e ben ventilata, panoramica a 360° con vista sul mare Ionio, ombreggiata con piccoli alberi ed ha una capienza di 45 comodi posti con tendalino aperto.Servizi: camper service, allaccio elettrico, docce, lavatoi, barbecue, pub a 300metri, ristorante pizzeria a 400 metri, supermarket estivo a 600 metri , adiacente fermata autobus AST e Interbus per Marzamemi-Pachino-Portopalo e Noto-Avola- Aeroporto Catania –Catania ( ore 05,30-16,30).L’interbus parte da Catania alle 09,00 e alle 14,00 e arriva all’area di sosta “DRAGOMAR” alle 10,30-15,30.






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DRAGOMAR |
14.09.2009 31.12 14.06.2010 |
15.06.2009 30.07 |
01.08.2009 13.09. |
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euro |
Euro |
euro |
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Camper + 2 persone |
10 |
12 |
15 |
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Persona a partire dalla 2° |
2 |
2 |
3 |
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Allaccio luce |
2 |
2 |
3 |
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Camper stop 2 persone (dalle 21 alle 10,30 ) |
10 |
12 |
15 |
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Camper service
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3 |
3 |
5 |
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N.B. |
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Non si
accettano prenotazioni senza impegno. Le tariffe
sono da intendersi giornaliere con scadenza alle ore 10,30 del giorno
successivo. |
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Gli arrivi e
le partenze con il camper e/o roulotte, nonché la messa in moto sono consentite
dalle ore 09,00 alle ore 14,00 e dalle ore 17,00 alle ore 24,00. L’accesso
all’area a piedi, in bici o motorino, è consentito dalle ore 08,30 alle ore24,00
avendo cura di spegnere il motorino dalle ore 14,00 alle ore 17,00.
Nell’area è proibito:
giocare al
pallone, accendere barbecue, tranne nell’apposita area e se non arreca fastidio
a terzi,arrecare fastidio con urla, schiamazzi e rumori molesti in genere- orario del silenzio
dalle ore 24.00 alle ore 9,00 e dalle 14,00 alle 17,00, scaricare
liquidi di qualsiasi natura sul suolo, gettare a terra sigarette e quant’altro,
inserire antifurti con allarmi sonori, ospitare persone estranee all’equipaggio
del camper e/o roulotte.
L'OASI DI VENDICARI LaSicilia sud-orientale ospita un esteso sistema di zone umide, tra cui la
riserva di Vendicari, che ha conservato la sua valenza ecologica, rappresentando
un'area tra le più significative d'Italia nel suo genereIstituita dalla fine
degli anni Ottanta, la Riserva Naturale Orientata Oasi faunistica di Vendìcari, è affidata in gestione all'Azienda Foreste della Regione
Siciliana.
Una rete di
sentieri che, diramandosi per tutta la Riserva, consentono di osservare gli
ambienti più significativi, eventualmente con l'aiuto di guide naturalistiche
messe a disposizione gratuitamente dall'Ente gestore. La finalità istituzionale
della Riserva è di consentire la sosta e la nidificazione della fauna, e la
tutela della vegetazione, dove coesistono numerosi ambienti diversi che fanno
di Vendìcari un vero e proprio laboratorio naturalistico: costa rocciosa, costa
sabbiosa, macchia mediterranea, pantani (salmastri e d'acqua dolce), saline,
garighe e aree coltivate.
LA
FLORA Vendicari,
in quanto "zona umida costiera", è ricca di acque, tuttavia sminuite
ecologicamente dal loro alto tasso di salinità. Pertanto vi possono
sopravvivere solo piante e animali capaci di adattarsi a questa caratteristica.
Un'altra difficoltà è rappresentata dal substrato roccioso o sabbioso su cui si
insediano le piante: poiché tutta la fascia costiera di Vendìcari presenta
un'alternanza di tratti rocciosi e tratti sabbiosi, la vegetazione è parimenti
suddivisa tra: - associazioni di piante che amano la roccia(Finocchio di mare,
la cicoria spinosa, il limonium, il timo, la palma nana, la mandragola, il
giaggiolo bulboso, l'orchidea, il lentisco, l'oleastro, il mirto); -
associazioni di piante che prediligono la sabbia (graminacee rizomatose che
consolidano le dune, e poi la macchia di ginepro, il rosmarino, l'ephedra, la
clematide.) In prossimità dei pantani si trovano vaste praterie di salicornia,
l'iris, il giunco, il limonium serotinum, il loto edule ecc. All'interno della
riserva esistono anche alcune piante esotiche come l'agave, l'acacia e
l'eucalipto, introdotte dall'uomo per motivi agricoli o ornamentali, che
andranno estirpate oppure lasciate in loco demandando alla natura il compito di
auto-epurarsi nel tempo.
LA FAUNA I pantani
di Vendìcari sono luogo di sosta per gli uccelli acquatici
migratori, oltre 200 specie che si alternano nell'anno. In autunno sono
presenti grossi trampolieri come l'airone, la garzetta, la cicogna e il
fenicottero. Nelle acque basse sono presenti ininterrottamente gruppi di
piccoli trampolieri. Nel periodo invernale, innalzandosi il livello dell'acqua,
arrivano più o meno numerosi le anatre, le folaghe, i germani, i gabbiani. La
migrazione primaverile dall'Africa verso l'Europa è maggiormente condizionata
dal livello dell'acqua e dalle condizioni atmosferiche, ed è comunque breve ed
affrettata perché gli uccelli sono diretti alle aree di riproduzione. Fra i
pochi uccelli che nidificano a Vendìcari si osserva il Cavaliere d'Italia, e
numerosi diversi tipi di gabbiani tra cui il raro gabbiano corso. Sono anche
ben rappresentate specie diverse di pesci, anfibi (tra cui il rospo verde),
rettili (il biacco, detto anche Milord per l'elegante livrea nera, e il colubro
leopardiano, il più bel serpente europeo) e mammiferi. Sono presenti piccole
popolazioni di tartaruga palustre, mentre tra i mammiferi sono numerosi il
coniglio selvatico e la volpe, come pure la donnola. Sono presenti anche specie
notturne come il riccio e l'istrice, i pipistrelli. Il 92% delle specie animali
è rappresentato dai numerosi invertebrati quali i crostacei, gli aracnidi, i
miriapodi e insetti diversi ecc. Si possono ammirare la torre sveva e l’antica
tonnara. Particolarmente bella è la spiaggia
di Calamosche, raggiungibile con un'agevole passeggiata dal
punto di ristoro: spiaggia ampia e profonda, e mare dalle infinite tonalità dal
verde-acqua allo smeraldo al blu intenso. Sebbene l'area paludosa di Vendìcari
fosse in passato malsana per effetto della malaria, tuttavia è sempre stata
abitata e conserva quindi tracce di insediamenti fin dalla preistoria in poi,
come dimostrano le grotte di Calafarina
e Corruggi, a Pachino.
In epoca basso-medioevale - dopo che
Noto ebbe ottenuto il diritto di esportare grano - Vendìcari
divenne un porto importante con il suo caricatore.
La torre, fatta edificare da Federico
II di Svevia nel XIII secolo, servì da difesa del caricatore e
fu fortificata e armata nel corso del 1500 da Giovanni De Vega. E' una
struttura massiccia a base quadrangolare e protesse la costa dalle incursioni
saracene, rimanendo attiva sino alla fine del Settecento anche per effetto dell'adiacente
tonnara, dominata dall'alta ciminiera, operante sino al 1944 e, durante il
2005, in corso di restauro. I testi sono tratti dall'opuscolo realizzato dall'
Azienda Regionale Foreste
Demaniali - Ufficio
Provinciale di Siracusa - con la collaborazione dell'Ente Fauna
Siciliana e della LIPU, che curano anche il servizio guide naturalistiche della
Riserva per incarico dello stesso Ispettorato Forestale.
L’isola di Capo Passero
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L' Isola
di Capo Passero, lunga m. 1300, larga m. 500, ed estesa per circa 37 ettari,
è situata tra lo Jonio e il Mediterraneo ed è da considerarsi una autentica
perla naturalistica, tanto da essere inclusa dalla Società Botanica Italiana
nei biotipi di rilevante interesse botanico della Sicilia. Nella sua parte occidentale, quella più vicina alla
costa, l'azione combinata delle maree e dei venti ha formato una bellissima
spiaggia. In questa zona la vegetazione è quella tipica dei litorali
sabbiosi: l'Euforbia pepilis, il giglio di mare (o Pancrazio) e la rughetta
marina. Andando verso nord, si incontrano i magazzini per le
attrezzature della Tonnara di Porto Palo, una delle più importanti di
Sicilia. Intorno alle costruzioni si trova un gran numero di ancore ormai
arrugginite: servivano a fissare al fondo del mare le pesanti reti che
conducevano i tonni verso la "camera della morte". Nella sua parte centrale l'isola è interamente
ricoperta dalla palma nana e da altre forme vegetali tipiche. Oltre al coniglio vivono sull'isola almeno due
specie di lucertole che prolificano numerose per la mancanza assoluta di
predatori. L'avifauna è composta soprattutto da numerosi passeracei che fanno
la spola fra la vicina costa e l'isola: Fanelli, Verdoni, Cardellini,
Beccamoschini, Saltimpali ed altri ancora. Gli scogli isolati e la costa
nord-occidentale a picco ospitano numerose specie di Gabbiani. L'ittiofauna è
quella tipica di tutta la costa sud-orientale siciliana: fino a qualche anno
fa Cefali, Spigole, Saraghi, Sogliole ed Aragoste erano abbondantissimi anche
in acque molto basse, oggi lo sono soprattutto nelle "secche" che
da Vendicari, più a nord, all'isola delle Correnti, più a sud, costelIano a
varie distanze dalla costa questo tratto di mare. Fino ad una trentina d'anni
fa le spiagge a ridosso del paese di Porto Palo erano utilizzate abitualmente
dalla Tartaruga marina (Caretta caretta) per la deposizione delle uova: uno
spettacolo affascinante, un tempo comune su tutte le spiagge sud-orientali
siciliane, purtroppo oggi scomparso. Una distanza di circa 250 metri separa l'Isola di
Capo Passero dalla costa di Portopalo, alla quale, un tempo, era unita da un
istmo sabbioso. Ciò che conferisce all'Isola un'importanza particolare è
l'imponente Fortezza di Carlo V, del XIV secolo. Un altro
monumento si eleva poco prima di giungere al forte: si tratta della grande
statua bronzea di Maria SS Scala del Paradiso "guardiana del mare
di Sicilia", alta 5 metri e posta su un piedistallo di 20 metri. Il
monumento, opera del fiorentino Mario Ferretti, fu inaugurato nel 1959
dal Vescovo di Noto Angelo Calabretta alla fine del XVI Congresso Eucaristico
Nazionale di Catania. Circumnavigare l'isola di Capo Passero è
un'esperienza unica, un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano i
paesaggi marini. Partendo da un imbarcadero naturale e navigando in senso
orario balzano subito alla vista i due magazzini e le ancore abbandonate
della tonnara. Appena la costa comincia ad innalzarsi verso oriente, appaiono
le prime grotte marine: alcune di esse sono bellissime, particolarmente
quelle che formano l'insieme denominato "Grotte del Polipo". Poco
dopo, la costa, dopo altre grotte minori ed un piccolo golfo, diventa bassa e
frastagliata e qua e là emergono scogli isolati. Sulla terra ferma si
intravede una lingua di sabbia che si protende verso l'isola: è la dorsale
del bassofondo che la unisce "spiritualmente" alla costa siciliana.
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"Bella e addormentata, incurante del vento che
da Levante infuria, con la tua immutabile posa incanti l'artista che, tra
l'estasi e l'ingegno, vorrebbe ritrarti nobile e fiera. Ma tu, con estrema
indifferenza, verso est ti porgi, dove un uomo è intento a districare le reti
e non fa in tempo a posare verso di te i suoi occhi che il tuo sguardo è già
volato altrove. Ora che ti lasci tenetramente corteggiare dallo Jonio e dal
Mediterraneo, riuscirai a scordare crte carezze? E mentre si affannano i
pensieri, mentre vorrebbe chissà cosa fare o dire, sapendoti come dama tra
due cavalieri, annega lo spirito guerriero del pescatore, in un impeto di
passione e di odio. Perché tu crudele il tuo cuore non vuoi cedere e ti culli
beata tra sguardi e sospiri, in un suggestivo canto di lode e d'amore" |
MARZAMEMI
Marzamemi
situato attorno ad un’antica Tonnara fu un borgo di pescatori. Attualmente si
presenta come un piccolo villaggio turistico noto sia per le sue distese
spiagge sabbiose sia per la possibilità di trovare il pesce fresco che arriva
grazie ai due porti naturali della Balata e della Fossa. Il centro di Marzamemi
è la piazza Regina Elena sulla quale si ergono la vecchia Chiesa ormai in
disuso e la nuova chiesa “San Francesco di Paola”,insieme al Palazzo del
principe di Villadorata. Marzamemi offre all’occhio del turista uno spettacolo
eccezionale fornito dallo specchio d’acqua del porticciolo da dove sorge
l’isolotto Brancati,la Tonnara e la Balata...
Marsà al hamem che significa Baia delle Tortore,
Marzamemi possiede una bella spiaggia: negli ultimi anni, ha puntato sul
turismo, offrendo la possibilità di numerosi approdi attrezzati per
imbarcazioni da diporto. In estate, la popolazione aumenta notevolmente, grazie
anche agli insediamenti residenziali sorti nei pressi del borgo antico. Nel
mese di agosto si festeggia San Francesco con processione di barche, cuccagna a
mare e una regata. Nel 1993 il borgo storico è stato utilizzato come location
dal regista Gabriele Salvatores per il film Sud, con protagonisti gli attori
Silvio Orlando, Claudio Bisio e Francesca Neri. Dal 2000 Marzamemi ospita il
Festival del Cinema di Frontiera
Balata Di Marzamemi
La "Balata" è,
assieme alla "Fossa", uno dei due piccoli porti naturali di
Marzamemi. La Balata è come una piccola piazza, limitata in parte, da case, e
in parte dal mare. E' pavimentata con lastricati di calcare compatto, di forma
rettangolare. All'interno dello spazio "Balata" si trovano due fabbricati
la "vecchia Fabbrica" e la "Casa Cappuccio".La
"Vecchia Fabbrica", dove si produceva il ghiaccio, è preceduta da una
grande arcata, è di antica costruzione e appartiene al Principe di Villadorata.
Accanto alla " Vecchia Fabbrica" si trova la "Casa
Cappuccio", un antica abitazione, oggi, purtroppo diroccata, di proprietà
anch'essa del Principe. La "Casa Cappuccio", chiamata così dal nome
di un affittuario della tonnara, ha molta importanza per il punto in cui si
trova, infatti, tre delle quattro facciate sono rivolte al mare.La facciata,
più vicina al mare, presenta un terrazzo il quale termina con un muro di
protezione molto caratteristico. Dai resti, si nota che la casa presentava,
oltre al piano-terra, un piano superiore, con un terrazzo che dava sul
porticciolo naturale.