Area di sosta attrezzata  DRAGOMAR    si estende su  una  superficie di circa 7000 mq situata su una leggera altura di fronte al mare ionio  separata dalla strada comunale  Marzamemi-Portopalo. Dista  300 metri dalla spiaggia “ Cavettone” e dal porticciolo “Porto Fossa”,  350 metri dalla grotta “Calafarina” e dalla grotta del Fico, 500 metri dalla spiaggia Lido e da  Marzamemi , 2 Km da Pachino, 5 Km da Portopalo di Capo Passero  e dalla riserva naturale e marina di Vendicari,  18 Km da Noto Barocco ed altri Paesi. L’area è sterrata,  tranquilla e ben ventilata, panoramica a 360° con vista sul mare Ionio,  ombreggiata con piccoli alberi ed  ha una capienza di 45  comodi posti con tendalino aperto.

Info: 0931-594454 / 3355708293 / 328104454—EMAIL : ing.drago@tin.it

 

Servizi:  camper service, allaccio elettrico, docce, lavatoi, barbecue,  pub a 300metri, ristorante pizzeria a 400 metri, supermarket  estivo a 600 metri , adiacente fermata autobus AST  e Interbus per Marzamemi-Pachino-Portopalo  e  Noto-Avola- Aeroporto Catania –Catania ( ore 05,30-16,30).L’interbus parte da Catania alle 09,00 e alle 14,00 e arriva all’area di sosta “DRAGOMAR” alle 10,30-15,30.

INGRESSO

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VISTA  MARE IONIO

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ALBA alle ore 05,30

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Spiaggia  “ CAVETTONE”

Porticciolo “Porto Fossa” di Marzamemi

Spiaggia  Lido

Listino prezzi 2009

 

DRAGOMAR

14.09.2009

31.12

14.06.2010

15.06.2009

 

30.07

01.08.2009

 

13.09.

 

 

euro

Euro

euro

Camper + 2 persone

10

12

15

Persona a partire dalla 2°      

2

2

3

Allaccio luce

2

2

3

Camper stop 2 persone

(dalle 21 alle 10,30 )     

10

12

15

Camper service                                                   

3

3

5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N.B.

 

 

 

Non si accettano prenotazioni  senza impegno.

Le tariffe sono da intendersi giornaliere con scadenza alle ore 10,30 del giorno successivo.

 

 

 

 

 

                                                REGOLAMENTO

Gli arrivi e le partenze con il camper e/o roulotte, nonché la messa in moto sono consentite dalle ore 09,00 alle ore 14,00 e dalle ore 17,00 alle ore 24,00. L’accesso all’area a piedi, in bici o motorino, è consentito dalle ore 08,30 alle ore24,00 avendo cura di spegnere il motorino dalle ore 14,00 alle ore 17,00.

Nell’area è proibito:

giocare al pallone, accendere barbecue, tranne nell’apposita area e se non arreca fastidio a terzi,arrecare fastidio con urla, schiamazzi e rumori molesti in genere- orario del silenzio  dalle ore 24.00 alle ore 9,00 e dalle 14,00 alle 17,00, scaricare liquidi di qualsiasi natura sul suolo, gettare a terra sigarette e quant’altro, inserire antifurti con allarmi sonori, ospitare persone estranee all’equipaggio del camper e/o roulotte.                          

                                                                                          

 

Info TURISTICHE:

      Riserva Naturale Vendicari


L'OASI DI VENDICARI
LaSicilia sud-orientale ospita un esteso sistema di zone umide, tra cui la riserva di Vendicari, che ha conservato la sua valenza ecologica, rappresentando un'area tra le più significative d'Italia nel suo genereIstituita dalla fine degli anni Ottanta, la Riserva Naturale Orientata Oasi faunistica di Vendìcari, è affidata in gestione all'Azienda Foreste della Regione Siciliana.

Una rete di sentieri che, diramandosi per tutta la Riserva, consentono di osservare gli ambienti più significativi, eventualmente con l'aiuto di guide naturalistiche messe a disposizione gratuitamente dall'Ente gestore. La finalità istituzionale della Riserva è di consentire la sosta e la nidificazione della fauna, e la tutela della vegetazione, dove coesistono numerosi ambienti diversi che fanno di Vendìcari un vero e proprio laboratorio naturalistico: costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea, pantani (salmastri e d'acqua dolce), saline, garighe e aree coltivate.

 LA FLORA Vendicari, in quanto "zona umida costiera", è ricca di acque, tuttavia sminuite ecologicamente dal loro alto tasso di salinità. Pertanto vi possono sopravvivere solo piante e animali capaci di adattarsi a questa caratteristica. Un'altra difficoltà è rappresentata dal substrato roccioso o sabbioso su cui si insediano le piante: poiché tutta la fascia costiera di Vendìcari presenta un'alternanza di tratti rocciosi e tratti sabbiosi, la vegetazione è parimenti suddivisa tra: - associazioni di piante che amano la roccia(Finocchio di mare, la cicoria spinosa, il limonium, il timo, la palma nana, la mandragola, il giaggiolo bulboso, l'orchidea, il lentisco, l'oleastro, il mirto); - associazioni di piante che prediligono la sabbia (graminacee rizomatose che consolidano le dune, e poi la macchia di ginepro, il rosmarino, l'ephedra, la clematide.) In prossimità dei pantani si trovano vaste praterie di salicornia, l'iris, il giunco, il limonium serotinum, il loto edule ecc. All'interno della riserva esistono anche alcune piante esotiche come l'agave, l'acacia e l'eucalipto, introdotte dall'uomo per motivi agricoli o ornamentali, che andranno estirpate oppure lasciate in loco demandando alla natura il compito di auto-epurarsi nel tempo.

LA FAUNA I pantani di Vendìcari sono luogo di sosta per gli uccelli acquatici migratori, oltre 200 specie che si alternano nell'anno. In autunno sono presenti grossi trampolieri come l'airone, la garzetta, la cicogna e il fenicottero. Nelle acque basse sono presenti ininterrottamente gruppi di piccoli trampolieri. Nel periodo invernale, innalzandosi il livello dell'acqua, arrivano più o meno numerosi le anatre, le folaghe, i germani, i gabbiani. La migrazione primaverile dall'Africa verso l'Europa è maggiormente condizionata dal livello dell'acqua e dalle condizioni atmosferiche, ed è comunque breve ed affrettata perché gli uccelli sono diretti alle aree di riproduzione. Fra i pochi uccelli che nidificano a Vendìcari si osserva il Cavaliere d'Italia, e numerosi diversi tipi di gabbiani tra cui il raro gabbiano corso. Sono anche ben rappresentate specie diverse di pesci, anfibi (tra cui il rospo verde), rettili (il biacco, detto anche Milord per l'elegante livrea nera, e il colubro leopardiano, il più bel serpente europeo) e mammiferi. Sono presenti piccole popolazioni di tartaruga palustre, mentre tra i mammiferi sono numerosi il coniglio selvatico e la volpe, come pure la donnola. Sono presenti anche specie notturne come il riccio e l'istrice, i pipistrelli. Il 92% delle specie animali è rappresentato dai numerosi invertebrati quali i crostacei, gli aracnidi, i miriapodi e insetti diversi ecc. Si possono ammirare la torre sveva e l’antica tonnara. Particolarmente bella è la spiaggia di Calamosche, raggiungibile con un'agevole passeggiata dal punto di ristoro: spiaggia ampia e profonda, e mare dalle infinite tonalità dal verde-acqua allo smeraldo al blu intenso. Sebbene l'area paludosa di Vendìcari fosse in passato malsana per effetto della malaria, tuttavia è sempre stata abitata e conserva quindi tracce di insediamenti fin dalla preistoria in poi, come dimostrano le grotte di Calafarina e Corruggi, a Pachino. In epoca basso-medioevale - dopo che Noto ebbe ottenuto il diritto di esportare grano - Vendìcari divenne un porto importante con il suo caricatore.

La torre, fatta edificare da Federico II di Svevia nel XIII secolo, servì da difesa del caricatore e fu fortificata e armata nel corso del 1500 da Giovanni De Vega. E' una struttura massiccia a base quadrangolare e protesse la costa dalle incursioni saracene, rimanendo attiva sino alla fine del Settecento anche per effetto dell'adiacente tonnara, dominata dall'alta ciminiera, operante sino al 1944 e, durante il 2005, in corso di restauro. I testi sono tratti dall'opuscolo realizzato dall' Azienda Regionale Foreste Demaniali - Ufficio Provinciale di Siracusa - con la collaborazione dell'Ente Fauna Siciliana e della LIPU, che curano anche il servizio guide naturalistiche della Riserva per incarico dello stesso Ispettorato Forestale.

 

 

 

 

 

 

 

L’isola di Capo Passero

 

L' Isola di Capo Passero, lunga m. 1300, larga m. 500, ed estesa per circa 37 ettari, è situata tra lo Jonio e il Mediterraneo ed è da considerarsi una autentica perla naturalistica, tanto da essere inclusa dalla Società Botanica Italiana nei biotipi di rilevante interesse botanico della Sicilia. 

Nella sua parte occidentale, quella più vicina alla costa, l'azione combinata delle maree e dei venti ha formato una bellissima spiaggia. In questa zona la vegetazione è quella tipica dei litorali sabbiosi: l'Euforbia pepilis, il giglio di mare (o Pancrazio) e la rughetta marina.

Andando verso nord, si incontrano i magazzini per le attrezzature della Tonnara di Porto Palo, una delle più importanti di Sicilia. Intorno alle costruzioni si trova un gran numero di ancore ormai arrugginite: servivano a fissare al fondo del mare le pesanti reti che conducevano i tonni verso la "camera della morte". 

Nella sua parte centrale l'isola è interamente ricoperta dalla palma nana e da altre forme vegetali tipiche. Oltre al coniglio vivono sull'isola almeno due specie di lucertole che prolificano numerose per la mancanza assoluta di predatori. L'avifauna è composta soprattutto da numerosi passeracei che fanno la spola fra la vicina costa e l'isola: Fanelli, Verdoni, Cardellini, Beccamoschini, Saltimpali ed altri ancora. Gli scogli isolati e la costa nord-occidentale a picco ospitano numerose specie di Gabbiani. L'ittiofauna è quella tipica di tutta la costa sud-orientale siciliana: fino a qualche anno fa Cefali, Spigole, Saraghi, Sogliole ed Aragoste erano abbondantissimi anche in acque molto basse, oggi lo sono soprattutto nelle "secche" che da Vendicari, più a nord, all'isola delle Correnti, più a sud, costelIano a varie distanze dalla costa questo tratto di mare. Fino ad una trentina d'anni fa le spiagge a ridosso del paese di Porto Palo erano utilizzate abitualmente dalla Tartaruga marina (Caretta caretta) per la deposizione delle uova: uno spettacolo affascinante, un tempo comune su tutte le spiagge sud-orientali siciliane, purtroppo oggi scomparso.

Una distanza di circa 250 metri separa l'Isola di Capo Passero dalla costa di Portopalo, alla quale, un tempo, era unita da un istmo sabbioso. Ciò che conferisce all'Isola un'importanza particolare è l'imponente Fortezza di Carlo V, del XIV secolo. Un altro monumento si eleva poco prima di giungere al forte: si tratta della grande statua bronzea  di Maria SS Scala del Paradiso "guardiana del mare di Sicilia", alta 5 metri e posta su un piedistallo di 20 metri. Il monumento, opera del fiorentino Mario Ferretti,  fu inaugurato nel 1959 dal Vescovo di Noto Angelo Calabretta alla fine del XVI Congresso Eucaristico Nazionale di Catania.

Circumnavigare l'isola di Capo Passero è un'esperienza unica, un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano i paesaggi marini. Partendo da un imbarcadero naturale e navigando in senso orario balzano subito alla vista i due magazzini e le ancore abbandonate della tonnara. Appena la costa comincia ad innalzarsi verso oriente, appaiono le prime grotte marine: alcune di esse sono bellissime, particolarmente quelle che formano l'insieme denominato "Grotte del Polipo". Poco dopo, la costa, dopo altre grotte minori ed un piccolo golfo, diventa bassa e frastagliata e qua e là emergono scogli isolati. Sulla terra ferma si intravede una lingua di sabbia che si protende verso l'isola: è la dorsale del bassofondo che la unisce "spiritualmente" alla costa siciliana.

 

"Bella e addormentata, incurante del vento che da Levante infuria, con la tua immutabile posa incanti l'artista che, tra l'estasi e l'ingegno, vorrebbe ritrarti nobile e fiera. Ma tu, con estrema indifferenza, verso est ti porgi, dove un uomo è intento a districare le reti e non fa in tempo a posare verso di te i suoi occhi che il tuo sguardo è già volato altrove. Ora che ti lasci tenetramente corteggiare dallo Jonio e dal Mediterraneo, riuscirai a scordare crte carezze? E mentre si affannano i pensieri, mentre vorrebbe chissà cosa fare o dire, sapendoti come dama tra due cavalieri, annega lo spirito guerriero del pescatore, in un impeto di passione e di odio. Perché tu crudele il tuo cuore non vuoi cedere e ti culli beata tra sguardi e sospiri, in un suggestivo canto di lode e d'amore"
(Natalina Marina)

 

MARZAMEMI

Marzamemi situato attorno ad un’antica Tonnara fu un borgo di pescatori. Attualmente si presenta come un piccolo villaggio turistico noto sia per le sue distese spiagge sabbiose sia per la possibilità di trovare il pesce fresco che arriva grazie ai due porti naturali della Balata e della Fossa. Il centro di Marzamemi è la piazza Regina Elena sulla quale si ergono la vecchia Chiesa ormai in disuso e la nuova chiesa “San Francesco di Paola”,insieme al Palazzo del principe di Villadorata. Marzamemi offre all’occhio del turista uno spettacolo eccezionale fornito dallo specchio d’acqua del porticciolo da dove sorge l’isolotto Brancati,la Tonnara e la Balata...

Marsà al hamem che significa Baia delle Tortore, Marzamemi possiede una bella spiaggia: negli ultimi anni, ha puntato sul turismo, offrendo la possibilità di numerosi approdi attrezzati per imbarcazioni da diporto. In estate, la popolazione aumenta notevolmente, grazie anche agli insediamenti residenziali sorti nei pressi del borgo antico. Nel mese di agosto si festeggia San Francesco con processione di barche, cuccagna a mare e una regata. Nel 1993 il borgo storico è stato utilizzato come location dal regista Gabriele Salvatores per il film Sud, con protagonisti gli attori Silvio Orlando, Claudio Bisio e Francesca Neri. Dal 2000 Marzamemi ospita il Festival del Cinema di Frontiera

 

Balata Di Marzamemi

La "Balata" è, assieme alla "Fossa", uno dei due piccoli porti naturali di Marzamemi. La Balata è come una piccola piazza, limitata in parte, da case, e in parte dal mare. E' pavimentata con lastricati di calcare compatto, di forma rettangolare. All'interno dello spazio "Balata" si trovano due fabbricati la "vecchia Fabbrica" e la "Casa Cappuccio".La "Vecchia Fabbrica", dove si produceva il ghiaccio, è preceduta da una grande arcata, è di antica costruzione e appartiene al Principe di Villadorata. Accanto alla " Vecchia Fabbrica" si trova la "Casa Cappuccio", un antica abitazione, oggi, purtroppo diroccata, di proprietà anch'essa del Principe. La "Casa Cappuccio", chiamata così dal nome di un affittuario della tonnara, ha molta importanza per il punto in cui si trova, infatti, tre delle quattro facciate sono rivolte al mare.La facciata, più vicina al mare, presenta un terrazzo il quale termina con un muro di protezione molto caratteristico. Dai resti, si nota che la casa presentava, oltre al piano-terra, un piano superiore, con un terrazzo che dava sul porticciolo naturale.